L’Amministratore di sistema nell’era del GDPR

Pubblicata il 30 giugno 2021

Chi volesse ricercare nel testo del GDPR e del nostro Codice Privacy la normativa di riferimento per la figura dell’Amministratore di Sistema (AdS), rimarrebbe immancabilmente deluso.

Tale figura, infatti, che ha visto gli albori nel lontano 1999, non è oggi trattata né normata esplicitamente, sebbene non manchi chi, tra le righe del Regolamento, individui alcuni riferimenti riconducibili a questo ruolo.

In soccorso era venuto, ancora tredici anni fa, il Garante italiano, che con un provvedimento del 27 novembre 2008, aggiornato nel giugno 2009, aveva fornito una serie di riferimenti per la disciplina dell’AdS all’interno dell’azienda.

Questo intervento, per quanto prezioso, è tuttavia rimasto isolato, tanto che, nella complessità dei sistemi aziendali attuali e con l’avvento del GDPR, comincia oggi a presentare alcune problematiche interpretative e applicative.

Di fatto, la maggioranza dei trattamenti e delle banche di dati ha ormai luogo in ambiente digitale, così come è in questo ambiente e nella gestione dei dati personali che si stanno progressivamente disvelando le prospettive di sviluppo e crescita per l’industria del futuro.

Dietro a una figura apparentemente solo tecnica, quindi, si aprono scenari che impattano sulla responsabilità del titolare sui dati personali, laddove gli incarichi dell’AdS si intrecciano quotidianamente con il corretto funzionamento e la sicurezza dei sistemi aziendali e dei dati in questi gestiti, palesando, ora più che mai, una rinnovata centralità e delicatezza di questo ruolo.

Ne segue come l’assenza o lo scorretto inquadramento di questa figura, così come l’erronea attribuzione di ruoli, funzioni e responsabilità, espongano il titolare a un elevato livello di rischio, che può essere colmato solo attraverso una sua rilettura alla luce del GDPR e dei suoi principi.

In attesa, quindi, di direttive aggiornate, viene in soccorso il fondamentale principio dell’accountability, al quale le aziende dovranno necessariamente fare appello al fine di inquadrare e correttamente regolamentare l’AdS e i suoi incarichi, nella consapevolezza della centralità del suo ruolo anche nel settore della data protection.

 

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17-02-2022
Nuove opportunità di formazione e tirocinio per under 30
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UNIS&F
24-02-2022
Risvolti privacy del rapporto di lavoro: il trattamento dei dati dei lavoratori secondo il GDPR
|| Fin dal primo momento in cui il candidato entra in contatto con il suo potenziale datore di lavoro, comincia a conferirgli i propri dati personali.Nel tempo questi dati aumentano, sommandosi e sostituendosi a quelli precedenti, costringendo così l’impresa al difficile compito, non semplicisticamente di trattarli, ma di trattarli con la garanzia di un equilibrio tra il diritto alla riservatezza del dipendente e l’esigenza di tutela del proprio patrimonio aziendale.Tale bilanciamento non è immediato e trova il suo fulcro nella piena e corretta applicazione del GDPR.Infatti, se da una parte il rispetto della normativa privacy è fondamentale per consentire la tutela dei diritti di riservatezza del dipendente, dall’altra è questo stesso rispetto a permettere all’impresa di potersi difendere e di proteggere il proprio patrimonio. Quanto sopra è oggi ancor più vero se si presta attenzione all’incrementale ricorso alle nuove tecnologie e all’impatto che lo stesso ha avuto sotto il profilo laburistico e, con esso, della protezione dei dati.La corretta padronanza degli strumenti che la normativa sulla privacy propone, non solo quindi il GDPR ma la complessiva disciplina che dallo stesso discende, costituisce una premessa imprescindibile per qualsiasi impresa, tanto per adempiere i propri doveri, tanto per esercitare i propri diritti.Per informazioni:Tel.: 0422 916417E-mail: privacy@unisef.it